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Visualizzazione dei post da novembre, 2010

De Bello Gallico

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Su Cesare scrittore, vale ancor oggi il giudizio di Cicerone: «Questi libri sono nudi, schietti, affascinanti, spogli di ogni retorica come una persona della veste. Cesare volle fornir materia a chi intendesse scrivere di storia; ma fece cosa grata, se mai, agli sciocchi che vorranno aggiungervi i riccioli; ma alle persone assennate tolse la voglia di scrivere». La lettura di questo capolavoro, però, può esser maggiormente proficua a chi abbia una chiara conoscenza delle circostanze storiche e geografiche, della tecnica e nomenclatura militare, della strategia adottata da Cesare durante la lunga guerra. La moderna traduzione italiana è perciò accompagnata, nella presente edizione, da cartine e tabelle cronologiche, e da un'ampia serie di notizie riguardanti l' esercito, l' armamento, la tecnica romana delle fortificazioni, con riferimento ai vari passi dell'opera. Questo è quanto riportato in questa edizione economica del libro sul dorso di copertina. Il libro è molt

Parole in Musica

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A volte le parole sono più efficaci, si stampano meglio sulla superficie dell'anima se intrise di musica. Questa canzone dei milanesi Lacuna Coil sullo scorrere ineluttabile degli eventi durante la nostra vita merita un'attenzione a mio giudizio maggiore di quella che ha ricevuto alla sua pubblicazione nel 2000. Ve la ripropongo con il suo carico di significati.   SENZAFINE by Lacuna Coil Scorre lento il tuo tempo Che scivola sul velo della mia pelle nuda se Oltrepassassi il confine che Mi hai dato forse io non sarei qui Ma adesso ormai che senso ha Cercare di abbracciare un passato più puro Guardando avanti rischierò Ma riesco a rispondere ai miei perché Tutto ciò che sarai, era già stato scritto Se davvero esiste, questo Dio ha fallito Ogni parola pronunciata Sarà lo specchio del tuo dolore Riflette la colpa alimenta l`odio Madre Il mio destino scelgo se Madre Riesco a resistere Scorre lento il mio tempo Quell`ultimo respiro mi rassicura sento già Agonia senza fine c

Non tutti i bastardi sono di Vienna di A.Molesini

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“Il Terzo Fidanzato della nonna aveva i piedi troppo grandi per essere considerato intelligente. Scemo non era, perché sapeva oziare con grazia e costanza, ma...” . «Maggiore, la guerra è assassinio, sempre... voi ora volete solo dare un esempio: uccidere dei signori non è come uccidere dei contadini! Negando la grazia voi contribuite... sto dicendo voi, barone von Feilitzsch, perché qui ci siete voi... contribuite a distruggere la civiltà di cui voi ed io... e questo ragazzo... facciamo parte, e la civiltà è più importante del destino degli stessi Asburgo, o dei Savoia». Questo primo romanzo di Andrea Molesini, ci racconta l’Italia durante la Grande Guerra, o meglio quella parte d’Italia che fu fronte dopo la ritirata di Caporetto, l’Italia del Piave. Ma non è un romanzo retorico, anzi tutt’altro, con crudezza viene raccontata la storia di un ragazzo diciassettenne che senza volerlo diviene di colpo uomo. La vicenda ruota attorno alla famiglia Spada che, nella propria villa

Ve la ricordate?

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SELEZIONE del Reader's Digest (1948 - 2007) Credo che negli anni '70-80 fosse presente in ogni casa o quasi. Non sapevo che fosse morta e che su Wikipedia fosse presente la data del decesso, oltre che quella di nascita. Nemmeno sessantenne ed ha tirato le cuoia o meglio le copie; ma per quelli della mia generazione o giù di li, rimane uno di quegli oggetti che facevano parte dell'arredamento di casa, come la gondola di Venezia, la palla di vetro con la neve sul Colosseo o i centrotavola ad uncinetto con colori da assassini cromatici. Credo che le uniche cose che abbia letto su tale mensile fossero le barzellette, che non sempre c'erano, certi aforismi o citazioni di cui non capivo il senso e forse qualche articolo di sport tipo la differenza tra pelota cubana e quella basca o il polo a cavallo degli struzzi. Ma i suoi articoli di grido erano quelli di carattere medico: cure nell'Oregon per le vene varicose, nello Utah si curavano i calli con l'erba cipol

Allegro ma non troppo …

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Il Rinascimento non è il frutto di chissà quale motore intellettuale. Semplicemente i fiorentini, fino a quel periodo dediti al commercio ed all’attività di banchieri, si trovarono improvvisamente nelle condizioni di non poter più far fruttare dette attività. Infatti i crediti da esigere erano principalmente sotto forma di interessi da riscuotere verso Inghilterra e Francia, ma essendosi tali due nazioni spolpate di ogni liquidità nella famosa Guerra dei Cent’anni (che in realtà furono 116) entrambe dichiararono bancarotta e che non avrebbero pagato i loro debiti. E’ la stessa guerra che ha messo in ginocchio i fiorentini anche sul ramo del commercio. La loro abilità era infatti nella lavorazione della lana, ma essendo che anch’essa proveniva dall’isola britannica e specificatamente dalle pecore inglesi, ecco che il patatrac è fatto. Il bisogno aguzza l’ingegno ed esorta alla flessibilità, e così data la grande disponibilità di marmo in terra toscana, ecco che comincia il Rinasci

Da "Le Voci del Bosco" di Mauro Corona

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Inizia una nuova avventura, un nuovo Blog, che come gli altri, sarà in ottica minkiona, ossia in continua interazione coi suoi "25 lettori". Dopo il calcio ed il cinema, era il turno della lettura. Le intezioni sono quelle di creare un punto non di critica "colta", Dio ce ne scampi, ma un punto d'incontro, dove buttar lì qualcosa che si è letto ed è piaciuto oppure che non lo è piaciuto per niente ... insomma un po' di tutto ... lo Zio Tex ha proposto un fumetto, io invece vi butto li per iniziare degli alberi, ma non degli alberi qualsiasi, ma quelli che molto spesso incontriamo nel nostro cammino, anche quando non andiamo per boschi ... buona lettura, se vi va ... MAGGIOCIONDOLO Nella concretezza, risiede la nobiltà del maggiociondolo. E' come l'amico fedele che rimane nell'ombra ma è pronto a intervenire in caso di bisogno. Di lui ti puoi fidare. E' un generoso, e quando stai scivolando non si comporta come la muga traditrice, ma ti sostie

si parte con Patagonia un bel Texone

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  Giugno è il mese del Texone e novembre è il mese che vede il lancio di questo nuovo spazio sul web che raccoglierà recensioni e quant'altro in ottica stampa e tutto quanto fa pensiero e espressione su carta. Vorremmo essere o diventare come i coniatiori di un avvincente romanzo che andremo a recensire e sempre nella speranza di coinvolgere i lettori e i tanti amici del web. Ma torniamo all'appuntamento annuale col numero gigante, in questo caso del giugno 2009, e l'ho letto per voi proponendomi in veste di commentatore sperando nella clemenza del Carcamagnu e nell'assoluzione di Vincenzo Oliva e Sergio Bonelli giudici a latere. Sorvolo la ricostruzione storica, come sempre ineccepibile e preambolo ad ogni numero annuale del formato oversize, per dire che la collocazione di questa avventura è alquanto improbabile se non addirittura incomprensibile, per non parlare dell'amicizia, che muove a si lungo tragitto, fatta naufragare miseramente, a conferma della deb