Dago – l'ordine dei monaci guerrieri

Una premessa doverosa è bene farla. Non avrei mai acquistato un fumetto di Dago se non fosse stato per l'amico Carcamagnu che, tessendone a suo tempo le lodi, mi aveva incuriosito e non poco. A tal punto che quando mi è capitato questo numero interamente a colori nell'edicola di un grande centro commerciale, non ho resistito alla tentazione e l'ho fatto mio istintivamente. Devo dire che  ho fatto bene, l'ho letto d'un fiato e il personaggio mi ha particolarmente colpito per la sua umanità. Posto che è un aitante e invincibile guerriero dal carattere fiero e indomito, che combatte contro l'ingiustizia e contro i potenti e il tutto acquisito strada facendo, non avendo mai letto un numero, da sue riflessioni nonché ricordi di altri interpreti della vicenda, in questo numero mi è apparso più come un sant'uomo dedito a lenire e curare le sofferenze del mondo, ma attenzione a dirglielo vi ritrovereste scaraventati a terra. L'azione è poca per la verità, come pure la violenza e il sangue dei tanti nemici che ha accumulato nel suo peregrinare e prevale su tutto il sentimento, la pietà e la ricerca del bene comune. Si parte nel deserto dell'Algeria con Dago partito alla ricerca del misterioso Guaritore, l'unico uomo in grado di curare il Barbarossa, nemico una volta di Dago ma ora grande estimatore dell'uomo fiero e tenace. Egli riuscirà a trovarlo e a convincerlo a rientrare ad Algeri per guarire colui che è responsabile della propria scelta di esiliarsi nel deserto. C'è un grave peccato nella vita del Guaritore, una volta coraggioso capitano sul Beylerbey del Barbarossa. Sarà Dago a muoverlo al ritorno dedicandosi senza paura a curare alcuni appestati. Il Barbarossa verrà guarito e regalerà al nostro eroe un congruo tesoro che provvederà a portare in Andalusia per rispettare una promessa fatta a Padre Josè, responsabile di un monastero sulla costa spagnola e a Don Riquelme un vecchio cavaliere padre di una sua amata, la bella Jimena. Giunto in Spagna si troverà di fronte un altro santone, il Confessore, di ben altre mire e carattere che tenterà di sottrargli il tesoro e farà la fine di tutti i malvagi. Qui si troverà alle prese con una spaventosa epidemia di peste e si prodigherà in tutti i modi per salvare più gente possibile e con l'aiuto della sua ex Jimena salverà la vita al suo promesso sposo, il bel cavaliere Miguel De Medina che grato non vorrà sapere della sua precedente storia con la sua promessa sposa, pieno com'è di grande senso di ammirazione e riconoscenza verso Dago. Intanto Padre Josè muore e lascia il convento al nostro eroe raccomandandogli i suoi fraticelli e pur con grande riluttanza – io sono un rinnegato – si appresta a mantenere la promessa data e proprio mentre una nuova e terribile minaccia si affaccia all'orizzonte: le incursioni dei pirati barbareschi dalla vicina Africa. Una prima nave viene messa in fuga, ma Dago ha tanti nemici da quelle parti e la notizia si sparge velocemente: molte navi verranno approntate per chiudere definitivamente il conto con lui. Conscio di questo, egli decide di organizzare i fraticelli in un ordine militare del tipo Templari e al contempo il nobile Riquelme coadiuvato dal futuro genero Don Miguel si preoccupano di addestrare gli inermi abitanti del villaggio facendoli diventare dei guerrieri che lottano per la propria terra e libertà. Il vessillo per la bisogna, preparato dal giovane Miguel è composto da una enorme croce che campeggia con la scritta DEUS ET DAGO, e ormai, uomo del destino per quell'angolo di Spagna, egli saprà portarli alla vittoria, distruggendo gli invasori e bruciandone le navi. Non resta che celebrare il matrimonio tra la bella Jimena e suo cavaliere Miguel ma tra gli invitati, cosa che era trapelata in un precedente colloquio tra Miguel e Dago, spunta Antonia de Medici la donna che durante il Sacco di Roma era stata amata da Dago e con lei c'è il frutto del loro amore: il piccolo Cesare. Il finale è a dir poco struggente, poche parole, attimi concitati .. – dov'è?? – una corsa senza respiro .. una culla .. un bimbo – mio Dio – e lo solleva in braccio …
Finisce qui questo meraviglioso episodio, con la gioia di un padre che dovrebbe vedere la parola fine al suo peregrinare, finalmente tra le braccia di chi lo ama e con un figlio da allevare. Ma non è così e il piccolo Cesare dovrà crescere in fretta e guardarsi il prima  possibile dai tanti nemici che il padre gli ha portato in eredità.

Commenti

  1. Ho un groppo alla gola.... Grazie amico mio.

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  2. Su Dago non avrei saputo dir di meglio, ma troppe e intense sono le emozioni che mi ha fatto provare nelle 8000 tavole didisegni che fino ad oggi ho letto.
    Io prendo dago ristampa in edicola tutti i mesi, gobbo trentino attende da me i primi numeri in omaggio ma ancora oggi non son riuscito a reperirli.

    Se foste interessati vi consiglio di partire dall'inizio, quando dago era un ricco rampollo di ccommercianti veneziani, cesare renzi, pugnalato alla schiena dal suo migliore amico e abbandonato agonizzante alle acque della laguna.......

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  3. E per gobbo c'è apposta una lacerante saga di dago e il suo nero cane Morte.... Bellissima...

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  4. Ho un groppo alla gola.... Grazie amico mio...
    ________
    meglio avere un groppo che essere
    .. ingroppati
    ;-))

    grazie a te che me l'hai fatto conoscere se no io stavo ancora a blek miki e tex
    anche se devo dire che ho molto amato nembo kid e la sua congrega
    pensa che per blek aspettavo con ansia spasmodica la striscia settimanale e dovevo ingegnarmi per reperire le 20 o 30 lire
    del costo
    questo si mi sta causando un groppo alla gola è infatti trascorso mezzo secolo da quel fanciullo pieno di speranze col naso attaccato alla vetrina dell'unica edicola ..

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  5. ehi ma allora il piccolo cesare porta il nome del padre??
    hai visto quell'antonia de medici
    .. le donne ne sanno una più del
    lattaio
    ecco perchè su antonia fecero quel bel film:
    antonia prima monica poi dimonia

    ;-)))))

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  6. http://www.google.it/gwt/x?q=Dago+cane+morte&ei=e0UbTfj1H5bWmwPDoJmFAQ&ved=0CA0QFjAE&hl=it&source=m&rd=1&u=http://crio-project.blogfree.net/?t%3D3081505

    queste sono un po' di citazioni sparse trovate sul web.

    Ma robin wood, lo scrittore, meriterebbe un pezzo a parte

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  7. Zio stupenda recensione.
    Tentato più volte di comprarlo, mi sono frenato come dettomi dal Carca. Prima leggere i numeri iniziali, che attendo con calma ... ;-)
    Questo comunque ha preparato la strada per una recensione che farò nell'anno nuovo ... lascio solo un indizio: Libero lo recensi così "un'altra boiata come Q"

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  8. Bellissima recensione davvero !
    Non credo tu sia un professionista, sbaglio?

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  9. un professionista no davvero!!
    non sbagli ;-))
    un' appassionato niente più e grazie del complimento

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