Odore di chiuso. di M.Malvadi


"Vi siete servito personalmente? Intendo, avete versato voi il Porto nel bicchiere?" Mica sono un pezzente come te, rispose lo sguardo del signor barone. Da quando in qua i nobili fanno le cose con le loro mani.

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5, Maremma Toscana, Castello di Roccapendente, Tenuta del Barone Bonaiuti. Ospite d’eccezione farà visita al Barone e famiglia: il gastronomico letterato Pellegrino Artusi, divenuto famoso col suo manuale  di cucina “Scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene”.
Qui il famoso cuoco farà la conoscenza oltre che del padrone di casa, il barone Romualdo, anche i suoi figli Gaddo, Lapo e Cecilia. Gaddo si crede un poeta e spera di conoscere Carducci per dare una svolta alla sua carriera, mentre Lapo è più interessato ai casini ed alle sottane femminili; Cecilia la più intraprendente dei tre è però frenata dalla sua condizione di donna e dalla nonna, la baronessa Speranza, pertanto è relegata alle classiche occupazioni femminili del tempo.
Ospiti della casa sono pure la signorina Barbarici, dama di compagnia della baronessa Speranza, e le due cugine zitelle del barone. Altro ospite forestiero è il signor Ciceri fotografo ed amico del barone. Segue la numerosa servitù tra cui il maggiordomo Teodoro, la geniale cuoca e la procace cameriera Agatina.
Non fa in tempo ad iniziar a conoscer la tenuta Roccapendente, che l’ospite Artusi si trova partecipe ad un duplice delitto: il maggiordomo Teodoro viene assassinato con del veleno e ritrovato nelle cantine del castello e poco dopo il barone Romualdo viene ferito con delle fucilate.
Incuriosito dalla vicenda e per combatter la noia Artusi comincia ad indagare in parallelo alle indagini di polizia, la quale coinvolge i suoi sospetti sulla cameriera Agatina, ma il nostro detective culinario invece è convinto della sua innocenza e smaschera il vero colpevole mandando all’aria il suo diabolico piano.


Lasciati i vecchietti del BarLume, in questo romanzo Malvadi, ci porta all'interno del giallo classico senza però tralasciare la sua vena ironica ed irriverente, a cominciar dal morto: il maggiordomo. Di solito è l'assassino ... Buona lettura.

Commenti

  1. evidentemente Malvadi ama l'Artusi
    come persona gaudente e gran "viveur"
    perchè quando si da vita in un romanzo a un personaggio storico del passato in genere è perchè lo si è
    amato e se ne conosce bene la sua
    storia .. altrettanto vero è il contrario ovvero se si è odiato ..
    ma non credo sia questo caso dove
    il buon Pellegrino trionfa
    ;-)

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  2. infatti tutto nasce da un libro di Artusi che gli hanno regalato ed al termine del romanzo pubblica pure una sua ricetta che compare nella storia ...

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  3. e allora ti dico che questo libro potrebbe piacermi assai

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  4. e pure la pietanza citata ...

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