Il magnifico fuorilegge


Il magnifico fuorilegge

R icercato per un colpo a un carico d'oro di minatori di Pinos Altos e reduce dalla sparatoria a Culver City dove aveva vendicato suo fratello Sam, Tex, inseguito a cavallo, deve vedersela con una dozzina di guardiani della miniera che sulle prime lo inchiodano nei pressi di un canyon. Grazie alla sua innata abilità e all'intelligenza quasi umana del suo cavallo Dinamite, riesce a seminarli e raggiungere Rattlesnake dove nello sperduto trading post del mezzo sangue Chato fa fuori tre balordi che sapevano della taglia e stranamente lo stavano aspettando. Poi da Chato apprende che a Robbers' nest, il nido dei banditi, il villaggio senza legge e non segnato sulle carte, sarà facile che i veri colpevoli possano nascondersi. Quindi dirige su quel buco di posto, superando indenne la sentinella posta di guardia sul sentiero per arrivare da Schirmer il tedesco che con Mendoza, anche se rivali tra loro, si arricchiscono con i soldi dei banditi spesi nei loro locali. Qui scopre che i tre uccisi nell'emporio di Chato erano uomini di Mendoza e sembra abbia messo lui in giro la voce della sua colpevolezza.  Sophie, una prostituta amica di Tex, li ha riconosciuti dalla descrizione e sa anche che a commettere la rapina è stato un certo Verdugo, un gran brutto cliente con cui trattare, senza scrupoli, capace anche di vendere donne ai Comancheros. Ma prima bisogna dare una lezione a Mendoza e far visita alla sua cantina dove una decina di uomini, a loro volta,  stanno per mettersi sulle tracce di Tex per spedirlo al Creatore. Purtroppo per loro il nostro ne sfoltisce una mezza dozzina, con l'aiuto del vecchio Dusty e del giovane Will Kramer desideroso di farsi una fama da pistolero e per questo disposto perfino a misurarsi con Tex. Pensando che la trappola fosse stata congegnata dal rivale Schirmer, a Robbers' Nest farà molto caldo tra le due fazioni e in molti finiranno per trovarne ancora di più all'inferno. Intanto Tex con i suoi due nuovi pards è partito per i Monti Desolazione per rintracciare Verdugo l'autore della rapina al convoglio dei minatori. Lo sorprende all'interno della sua baracca rifugio dove elimina un terzetto di suoi scagnozzi ma quando è ormai ammansito da diversi sganassoni e suo prigioniero, una squaw sua schiava lo trafigge con un coltello. Addio testimone che lo avrebbe scagionato se fosse rimasto vivo, anche se si è meritato quella fine.


Lei è Maria, una Zuni e in un'angusta baracca lì vicino trovano legata un'apache chiricahua che una volta slegata tenta la fuga prima di venire bloccata e spiegare in spagnolo di chiamarsi Nita. Recuperato parte dell'oro frutto della rapina, i nostri ripartono con Nita, l'altra squaw Maria, Elias, un prigioniero e unico sopravvissuto dei 5 banditi e il cadavere di Verdugo legato su di una sella. Strada facendo alcuni segnali di fumo allertano Tex che in avanscoperta scopre trattarsi di Comancheros, ma la sorpresa gliela fanno i suoi pards quando tornato sui suoi passi lo tramortiscono e lo lasciano legato come un salame e senza cavallo. L'idea di spartirsi l'oro trovato piuttosto che riconsegnarlo allo sceriffo come voleva Tex aveva prevalso ed ora era inutile lamentarsi per essere stato beffato in quel modo e bisognava trovare una soluzione anche se in testa gli ronzavano sciami di vespe. Dopo alcune ore riesce a liberarsi e iniziare la sua disperata rincorsa ai fuggitivi, a piedi e senz'acqua, ma con la ferma intenzione di riprenderli. Impresa pazzesca e se non fosse stato per Maria, la squaw Zuni che si era liberata dal gruppo ed era tornata indietro per salvare chi l'aveva a sua volta liberata, per Tex sarebbe stata la fine. Ora con grande determinazione ed evitando i Comancheros ormai sulle tracce del gruppetto, Tex li raggiunge per primo e li sorprende nel bivacco scelto appositamente in altura. Riprende in mano la situazione giusto in tempo per fronteggiare una trentina di tagliagole che arrivano nell'unico punto dal quale possono passare. Una prima e decisa sfoltita viene loro data con un efficace fuoco di fila per cui gli assalitori decidono di aspettare e porli sott'assedio visto che non hanno ombra e acqua agli sgoccioli. Quasi allo stremo Tex decide di passare all'azione e calarsi, dopo che Nita era fuggita dalla parte scoscesa del pianoro dove si trovavano, fin dove i Comancheros tenevano i cavalli per metterli in fuga e creare scompiglio, favorendo in questo modo l'arrivo dall'alto sull'unica pista dei suoi compagni che avrebbero dovuto sparare all'impazzata e filare come il vento. Ma il piano va storto e Will viene ferito e con il vecchio Dusty deve ritornarsene su mentre Tex ed Elias vengono fatti prigionieri. Diablo, il loro capo conosce Elias e proprio perché non ama i traditori lo fa uccidere per primo tra atroci tormenti e poi quando tocca a Tex ecco che rapidi, silenziosi e confusi con le ombre che precedono l'alba piombano Cochise e i suoi Chiricahua portati lì da Nita e in breve non ne rimane nemmeno uno vivo di quei maledettissimi assassini. Cochise grato che Tex abbia salvato la figlia di sua sorella e consentito a lui di sterminare quei cani rognosi, venditori di scalpi indiani e rapitori di giovani squaw, gli chiede di diventare fratello di sangue, onore che il nostro accetta di buon grado dando inizio ad una storica e fraterna amicizia. E siccome c'è ancora da regolare un conto con i due capoccia di Robbers' Nest, Cochise si offre di aiutarlo unendosi coi suoi Apache perché un nemico di suo fratello è anche un suo nemico ed è il solo modo per Tex di provare la propria innocenza. Pertanto il nostro arriva in quel posto teatro ormai di una faida tra i due e con i Chiricahua lo mette a ferro e fuoco lasciandone un cumulo di rovine. Con il solo Schirmer prigioniero, mentre Mendoza è morto negli scontri, conta di provare la sua innocenza visto che il tedesco è stato complice del Verdugo in quella dannata rapina e per paura di finire scalpato dagli indiani confessa tutto allo sceriffo. Quindi anche la morte di quella guardia dei minatori, per la legge era stata archiviata come legittima difesa visto che Tex non c'entrava con la rapina, ma non così per il loro coriaceo capo Taggart che, dimessosi dall'incarico, aveva giurato vendetta e con un paio di uomini si era messo alla ricerca di Tex deciso a fargliela pagare. Sarà sempre Cochise a trarre d'impaccio Tex e consentirgli di chiudere la questione a modo suo con un regolare duello. Lui e il giovane Will da una parte e Taggart e un suo uomo con un paio di fuorilegge scampati alla distruzione di Robbers' Nest. L'esito è scontato e Will ferito viene curato per un periodo dai Chiricahua per poi salutare Tex e farsene ritorno all'Est da dove proveniva, felice di aver provato l'ebrezza dell’avventura e conosciuto un uomo come Tex, il magnifico fuorilegge.
Termina così il racconto che Tex fà attorno al fuoco a Carson, Tiger e suo figlio Kit su un episodio della sua vita a loro sconosciuto e alquanto movimentato, così come piace al "vecchio cammello" che gli chiedeva di tagliare la storia nei punti con poca azione. Il tutto reso mirabilmente dalla matita di Stefano Andreucci non nuovo nel tratteggiare l'eroe bonelliano che qui si avvale dell'ottima sceneggiatura di Mario Boselli per un numero che si legge d'un fiato come del resto avviene sempre col formato gigante di giugno.
Texone n. 32
Giugno 2017

Commenti

  1. Grazie Zio, mi sono incantato per qualche minuto questa mattina nel leggere questo audace racconto del mitico Tex...

    ...io in tempi passati leggevo anche Tex, ma poi venni rapito dagli Albi del genere Martin Mystere e Dylan Dog...passando dal Western al Giallo-Horror...

    ... in ogni caso grazie.

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