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Visualizzazione dei post con l'etichetta Libri

Ulisse era un fico

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«Perché leggere l' Odissea ?» potrebbero chiedersi i ragazzi di oggi. Perché perdere tempo con la mitologia che racconta storie di migliaia di anni fa quando adesso abbiamo a disposizione i videogiochi, la televisione e i film in 3D? Perché, parola di Luciano De Crescenzo , le storie degli eroi e degli dèi dell'Olimpo sono piene di colpi di scena,  di amori, tradimenti, viaggi da sogno e vendette alla Rambo. Perché la mitologia è «la capostipite di tutte le telenovelas, la madre di tutti i romanzi d'avventura, il prototipo di tutti i serial». Perché Ulisse era, più di tanti vip del nostro tempo, un vero "fico". Dopo Socrate e compagnia bella, De Crescenzo  dedica al nipote e a tutte le nuove generazioni questo atto d'amore per Ulisse e tutti i miti greci, nella speranza, pagina dopo pagina, di trasmettere, come un  contagio, la sua passione: «In mezzo a dèi ed eroi ritroverai pregi e difetti di noi umani, e ti sorprenderai che storie raccontate migliaia

Fosse 'a Madonna

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" Di tutte le donne una sola era buona e la fecero Madonna " Stavolta De Crescenzo ci diverte come solo lui sa fare, parlandoci della Madonna e chiedsendosi il  perché anche nella sua Napoli , sia più amata e popolare perfino del santo per eccellenza dei partenopei: San Gennaro . Con Fosse 'a Madonna , detto napoletano per  dire " volesse il cielo ", Luciano ci parla di storia, grazie e apparizioni in giro per il mondo, rammaricandosi di essere un ingegnere e quindi non idoneo  a fruire di una apparizione della Signora celeste, che come si sa e come lui stesso racconta, appare solo e sempre ai più semplici e miseri della Terra. Così  ci prende per mano e con garbo ci parla della Madonna così come descritta nei Vangeli compresi quelli apocrifi . Di come sia apparsa in alcuni luoghi oggi  famosissimi nel mondo e visitati, nei santuari a lei dedicati e costruiti, da milioni di pellegrini. Di come sia stata trattata da teologi e filosofi, oltre che  dai poeti

Stammi felice

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M ettiamo il caso che un giorno affacciandomi alla finestra veda passare 1000 persone. Forse molte sono infelici, ma se si ricordassero anche una sola cosa per la quale vale la pena vivere, probabilmente in quel preciso attimo cambierebbero idea . Luciano De Crescenzo , Stammi felice , filosofia per vivere relativamente bene. " ... Osservo i miei commensali con maggiore attenzione, e mi accorgo che non mi sono per niente estranei, anzi, li conosco benissimo. Vedo tra i tanti il mio amato Socrate , Platone , Epicuro , san Tommaso , Pascal , Friedrich Nietzsche e addirittura Totò . Eccomi qua, ospite di un vero e proprio simposio insieme ai filosofi che ho sempre amato. A quanto pare, il tema prescelto per la serata è la felicità. Ora, che sia un sogno oppure no, se avete un po' di tempo, vi racconto a modo mio cos'è la felicità  per ognuno di questi filosofi ." Attingendo al pensiero dei suoi amici filosofi, prova a spiegare non solo cosa sia la felicità, ma

Mario "The Black" Di Donato - Ars Et Metal Mentis

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M usica, pittura, misticismo, religione e folklore. Tutto questo potrete trovare nella biografia ufficiale dell’artista abruzzese Mario Di Donato , in arte “ The Black ”, uno dei musicisti storici e pionieri del Metal italiano . Fondatore e leader indiscusso di band di culto del Metal più mistico ed oscuro come i Requiem e i The Black è stato in grado, col suo stile chitarristico inconfondibile ed originale, di dar vita ad un’ampia discografia caratterizzata da album che hanno fatto la storia del “metallo” tricolore ricevendo consensi ed attestati di stima anche all’estero. Ma “ The Black ” non è solamente un eccelso compositore, è anche un pittore di fama internazionale: le sue opere hanno fatto il giro del mondo, ricevendo importanti premi e riconoscimenti. Proprio grazie alla pittura Mario Di Donato è riuscito ad abbattere alcune barriere culturali portando all’attenzione di un pubblico eterogeneo anche il suo messaggio musicale e la filosofia del Metal diversamente relegat

Il fuggiasco

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M i sono sposato nella primavera del 2004, e nel mese di luglio mi sono ammalato di varicella. Mi rendo conto che la scienza della medicina si sdegnerebbe anche solo all’idea di azzardare un’ipotesi di correlazione tra i due avvenimenti, né è mia intenzione alludervi. Fatto sta che mia madre, che ha esercitato la professione di pediatra per quattro decenni, si era zelantemente adoperata nei miei precedenti 26 anni di vita per mettermi a contatto con lo zoster. E non per una delle tante degenerazioni sadiche delle madri nei confronti dei propri figli, ma semplicemente per evitarmi il contagio da adulto, quando è risaputo che l’infezione è assai più debilitante per l’organismo. Ma era risultato evidente che il mio sistema immunitario, alla sola visione di quel virus, riusciva ad imporgli ogni volta ostacoli insormontabili, tipo per le mie figlie riuscire a percorrere senza sporcare il vestito nuovo i sei metri del vialetto d’ingresso che separano l’uscio di casa dalla portiera pos

Madre Nera

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E' uscito per CRAC EDIZIONI il nuovo libro di Nicola Lombardi intitolato " Madre Nera ". Il volume fa parte della collana Danze Macabre curata da Danilo Arona e accompagnata dalle grafiche di Enzo " Heavy Bone " Rizzi  Nicola Lombardi , Madre nera. Collana Danze macabre curata da Danilo Arona pagg. 224 - €15,00 Libro acquistabile direttamente con paypal al seguente link : http://edizionicrac.blogspot.it/2013/06/nicola-lombardi-madre-nera.html 1971. Un paese di provincia viene sconvolto da uno straziante fatto di sangue. Durante il Venerdì Santo, in preda a un delirio mistico, Nina - una donna mite, ma disturbata - massacra le suore e il personale di una scuola materna... Oggi. Andrea, Daniele, Gabriella e Greta - i quattro personaggi della vicenda - vengono convocati da una mail a uno strano e inquietante appuntamento...

La collina del vento

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“ La verità è che i luoghi esigono fedeltà assoluta come degli animali gelosi: se li abbandoni, prima o poi si fanno vivi per ricattarti con la storia segreta che ti lega a loro; se li tradisci, la liberano nel vento, sicuri che ti raggiungeranno ovunque, anche in capo al mondo ”. Con questa sentenza, in attesa dell’epilogo vero e proprio, si apre l’ultimo capitolo del romanzo “La collina del vento”. E’ il momento in cui gli ultimi segreti si sgretolano d’improvviso, come una frana inattesa che rivela al mondo, tra le macerie, tesori e scheletri celati per secoli e secoli. La collina del Rossarco è il centro del romanzo, e la terra sembra frusciare tra le dita del lettore con più insistenza delle pagine sfogliate nel corso della lettura. La terra, ed il suo rapporto con i custodi della collina, la famiglia Arcuri . Campi, sudore, Meridione , la lotta per farla propria. A prima vista sembrerebbero tutti temi che evocano ricordi di verismo, ma la tentazione dell’accostamento è forse

Giallo Uovo. di C.Flamigni

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"Dove si incontra il protagonista, Primo, e si fa conoscenza con gli abitanti della Casa. Il triangolo Pallade-Pirinciolla-Antavleva. Le delusioni di Primo. Antavleva getta l’esca. Primo Casadei, detto Terzo, faceva il suo turno di guardia sulla collinetta vicino alla strada, seduto sull'erba sotto la quercia più grande. Sopportava con grande dignità il caldo afoso dell’estate romagnola, una stagione che, anche se imbruttiva la campagna, ingiallendola ed eccitandola con vibrazioni dell’aria che salivano dal terreno troppo caldo e imbrogliavano la vista, in fondo in fondo non gli dispiaceva. Primo non portava armi: aveva con sé solo il telefono cellulare, col quale avrebbe potuto chiamare se avesse visto una macchina sospetta cominciare a inerpicarsi sulla carraia sassosa. Un fatto del genere, però, non era mai successo in passato e, almeno fino a quando la fama della Casa e dei suoi abitanti non fosse cambiata, non sarebbe successo in avvenire." Questo libr

Le perfezioni provvisorie. di G.Carofiglio

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Tutto cominciò con un'innocua telefonata di un vecchio compagno di università. Sabino Fornelli fa l'avvocato civilista. Quando un suo cliente ha un problema penale, lui chiama me, mi passa il caso e poi non vuole saperne più niente. Come molti civilisti, pensa che gli uffici giudiziari penali siano posti malfamati e pericolosi, e preferisce tenersene alla larga. Guido Guerrieri, avvocato penalista di Bari, è il protagonista di una serie fortunata di romanzi di Gianrico Carofiglio , che ironia della sorte oltre che giallista è di professione magistrato. Come ogni personaggio dei romanzi noir o gialli che si voglia dire, il protagonista ha delle caratteristiche tutte sue, nel caso dell’avvocato Guerrieri siamo in presenza di un single quarantenne amante del pugilato, al punto tale da aver messo il sacco al centro del soggiorno di casa sua e sul quale, una volta indossati i guantoni, si sfoga e confida i suoi pensieri. Personaggio  venato di una sana malinconia , a

Dizionario delle cose perdute. di F.Guccini

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“Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta – una sola – e fumarsela dove meglio pareva: non c’erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza” Viaggio nella memoria e nel "stavamo meglio quando stavamo peggio" del grande Francesco Guccini. Un libro che si legge tutto d'un fiato, al fresco dell'ombrellone in questo caldo luglio, e che ci porta a conoscere una parte di storia contemporanea fatta di piccole cose, che oramai sono andate perdute. E allora il buon Francesco ci ricorda che una volta si facevano le foto ai bambini con la "banana" ed a culo scoperto, le punture si facevano con le siringhe di vetro, al cinema si fumava e il frigorifero era una rarità. E che dire dell'immagine di copertina con le "Nazionali Esportazione"? Sparite come chi le fumava ...

Arrivederci, amore ciao. di M. Carlotto

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La carogna dell’alligatore galleggiava a pancia all’aria. Era stato abbattuto perché aveva iniziato ad avvicinarsi troppo all’accampamento e nessuno voleva rimetterci un braccio o una gamba. La puzza dolciastra della decomposizione si mescolava a quella della selva. La prima capanna distava da quella radura un centinaia di metri. L’italiano chiacchierava tranquillo con Huberto. Avvertì la mia presenza. Si voltò e mi sorrise. Gli strizzai l’occhio e lui riprese a parlare. Mi portai alle sue spalle, respirai a fondo e gli sparai alla nuca. Si afflosciò sull’erba. Lo afferrammo per i piedi e le braccia e lo buttammo a fianco all’alligatore. Il rettile a pancia all’aria e lui a faccia in giù.     Centro America. Un ex terrorista in fuga uccide a sangue freddo un suo compagno di sventura per poter abbandonare una guerra rivoluzionaria in cui non crede più. La sua stagione degli ideali è finita per far posto a quella del denaro. Aiutandosi con mille espedienti di concittadini ed e

Il giorno prima della felicità. di E.De Luca

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"Scoprii il nascondiglio perché c'era finito il pallone. Dietro la nicchia della statua, nel cortile del palazzo, c'era una botola coperta da due tavolette di legno. Mi accorsi che si muovevano quando ci misi i piedi sopra. Mi prese paura, recuperai la palla e sgusciai fuori tra le gambe della statua. Solo un bambino smilzo e contorsionista come me poteva infilare la testa e il corpo tra le gambe poco divaricate del re guerriero, dopo aver aggirato la spada piantata giusto davanti ai piedi. La palla era finita lì dietro, dopo un rimbalzo di sponda tra la spada e la gamba." Lo Smilzo è un giovane orfano che vive, nella Napoli del dopoguerra, con la madre adottiva in un grande caseggiato popolare. Don Gaetano è il portiere tuttofare del caseggiato. Lo Smilzo diviene amico di Don Gaetano. Don Gaetano tratta lo Smilzo come un figlio. Gli insegna l’arte del vivere e del sopravvivere e gli racconta la sua storia, che è anche la memoria della Napoli occupata e poi

Il mondo silenzioso di Nicholas Quinn. di C.Dexter

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Dunque? Lei che cosa ne pensa?". Il Presidente del Comitato Esami Esteri interpellò a bruciapelo Cedric Voss, responsabile della Commissione di Storia. "No, mi scusi, Presidente, ma credo che prima sia meglio sentire il parere del Segretario: in fin dei conti sarà il personale di ruolo a interagire con chi verrà nominato". Si fosse trovato in compagnia meno eletta, Voss avrebbe aggiunto che non gliene importava un fico secco di chi si sarebbe beccato il posto. Ma, date le circostanze, tornò a sprofondare nella comoda poltroncina di pelle azzurra assumendo la sua caratteristica posa sonnacchiosa, con la speranza che tutti si dessero una mossa. La riunione andava avanti da almeno tre ore. Mondo accademico di Oxford, fine anni ’70. Il burbero ispettore Morse del commissariato di Thames Valley Police di Oxford si trova ad indagare in un caso di omicidio avvenuto all’interno del Mondo accademico di Oxford. La vittima è il giovane professore Nicholas Quinn , memb

Vietato alla gente per bene. di E. Vendrame

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Un mio tenerissimo compagno di squadra, talento calcistico stratosferico, ai tempi in cui giocavamo insieme nella primavera dell' Udinese, mi raccontò che una sera quando per la prima volta andò a puttane nei pressi della stazione di Udine, ne vide una che gli piaceva un casino. Dopo aver vinto un'attimo di timidezza, le si avvicino e le chiese se fossero bastate 500 lire per scoparla. "Con 500 lire ti puoi sparare una sega!" gli rispose seccata la prostituta. Così lui, prendendola alla lettera, si assentò per una decina di minuti e poi tornò da lei dicendole che s'era sparato la sega, e tutto fiero le mise in mano le 500 lire! Racconti di vita di un calciatore maledetto, come lo furono Zigoni o Meroni, ma autentico e sopra le righe. Non ho avuto la fortuna di vederlo giocare, anche se ha mosso i primi passi da calciatore, nella squadra della mia città prima di spiccare il volo per la Lanerossi Vicenza. Ma chi lo ha visto mi ha sempre detto "matto ma

L'ottava vibrazione. di C.Lucarelli

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" Tutte le volte che si allentava il nodo della cravatta, il signor Cappa batteva l'unghia del pollice contro la superficie inamidata del colletto. Agganciava il nodo con l'indice, tirava piano verso il basso e poi, sempre, un piccolo colpo con la punta del pollice sulla cellulosa irrigidita, un piccolo colpo secco, all'indietro, come per lanciare una biglia, tutte le volte. Non serviva a niente, non aveva significato, e se anche gli avessero chiesto il motivo per cui lo faceva lui non avrebbe saputo cosa rispondere, perché non si era mai accorto nemmeno di farlo.  " "Si sentiva. Si sentiva nell'aria che schiacciava la città. C'era qualcosa di diverso in quell'aria immobile e pesante, calda come in un forno, un odore aspro di metallo e fumo bagnato, un brivido elettrico, che sapeva di bruciato e faceva rizzare i peli sulle braccia. Era già stagione di piogge, ma non è aria di temporale quella che possono sentire tutti, da Massaua e lungo la cost

La sottile linea scura

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A Fine Dark Line  di Joe R. Landsdale Mi chamo Stanley Mitchell Jr . Tanto mi ricordo , tanto intendo scrivere.   Siamo nel 1958 a Dewmont , Texas in una afosa e interminabile estate dove il curioso tredicenne Stanley  lavora nel Drive-In del padre e mette il naso in un segreto che doveva rimanere nascosto. E’ la perdita dell’innocenza in piena e perfetta naturalezza: un mondo stravolto che per lui cambierà per sempre.  Lansdale attraverso una sapiente miscela magica,  ricrea i sapori, le voci, e le atmosfere di   un’epoca ormai lontana e per molti mai dimenticata che d’incanto riemerge per essere bevuta tutta di un fiato.  « Nell'invecchiare - e, in realtà, non è che sia poi così vecchio: neanche arrivo ai sessanta - scopro che per me il passato ha più importanza del presente. Non sarà un bene, però è la verità. All'epoca tutto era più intenso. Il sole era più caldo. Il vento più fresco. I cani più svegli..... Non sempre la verità da soddisfazione e, a tirar

Veracruz. di V. Evangelisti

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Il 17 marzo 1683 Hubert Macary scrutava il mare, in attesa dei vascelli in arrivo. Solo lui e l'amico Francise Levert sapevano che al largo di Roatán stava per apparire la flotta più imponente che i Fratelli della Costa avessero mai allestito. Ben diciassette velieri, inclusi vari brigantini da una trentina di cannoni ciascuno. Appoggiato con il gomito a una torretta di guardia, la gamba sinistra su un cannone arrugginito, Hubert pregustava lo spettacolo. Per assaporarlo si metteva nei panni degli spagnoli di qualche città costiera, quando al largo apparivano i pirati. ... Michel de Grammont indicò i vascelli della Confraternita della Costa. Al centro della baia, rosseggiante per il sole pomeridiano, si preparavano alla partenza. Legni complicati da guidare, foreste di vele e pennoni, scafi fragili e forti al tempo stesso. «Si è condannati a morire, ma si muore con dignità. Scommetto che è stato così anche per Gabriela. Ora smettete di rimuginare. Tra meno di mezz'o

Cielo di sabbia. di J.R. Lansdale

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"Già quel vento bastava a gettare a terra un uomo adulto, ma niente era peggio della polvere. Quando era rossa capivo che arrivava dall’Oklahoma, dove stavamo anche noi. Ma se era bianca significava che un pezzo di Texas ci stava cadendo sulla testa, e se le folate erano più scure giungevano con buona probabilità dal Kansas o dal Nebraska. Secondo la mamma bastava guardarle bene, quelle tempeste di sabbia, per scorgerci il volto del diavolo. Io non ci giurerei, su questa faccenda del diavolo e compagnia bella, ma so per certo che la sabbia, a volte, sembrava assumere forme vere e proprie; tanto da farmi credere che un volto, là dentro, ci fosse davvero. Un volto malvagio e furibondo, che aveva tutte le intenzioni di spazzarci via." «Uscii in retromarcia dalla rimessa e mi avviai traballante sulla sabbia. Le gomme non facevano bene contatto, e fui costretto a rallentare. Poi prendemmo il via. Era come cavalcare sulle onde dell’oceano. Andavamo lenti, ma andavamo. Non inten