Veracruz. di V. Evangelisti

Il 17 marzo 1683 Hubert Macary scrutava il mare, in attesa dei vascelli in arrivo. Solo lui e l'amico Francise Levert sapevano che al largo di Roatán stava per apparire la flotta più imponente che i Fratelli della Costa avessero mai allestito. Ben diciassette velieri, inclusi vari brigantini da una trentina di cannoni ciascuno.
Appoggiato con il gomito a una torretta di guardia, la gamba sinistra su un cannone arrugginito, Hubert pregustava lo spettacolo. Per assaporarlo si metteva nei panni degli spagnoli di qualche città costiera, quando al largo apparivano i pirati.
...
Michel de Grammont indicò i vascelli della Confraternita della Costa. Al centro della baia, rosseggiante per il sole pomeridiano, si preparavano alla partenza. Legni complicati da guidare, foreste di vele e pennoni, scafi fragili e forti al tempo stesso.
«Si è condannati a morire, ma si muore con dignità. Scommetto che è stato così anche per Gabriela. Ora smettete di rimuginare. Tra meno di mezz'ora vi voglio in cima ai pennoni del Le Hardi, a sciogliere le vele. Il moderato e prudente De Cussy non ci avrà mai. Siamo nati per combattere e combatteremo, si vinca o si perda. L'importante è non crepare nel proprio letto.»

1683, mar dei Carabi, il leggendario capo dei Fratelli della Costa, il cavaliere Michel de Grammont, ha un’idea folle: conquistare Veracruz, la città principale della Nuova Spagna, ritenuta da sempre inespugnabile.
Un’impresa impossibile, vista anche la contrarietà della corona di Francia (di cui i pirati sono gli agenti) che ha da poco siglato un accordo di pace con la Spagna.
Dall'isola di Roatàn, la flotta più imponente che si sia mai vista in quelle acque parte alla volta dell’impossibile. Ma esiste l’impossibile per uomini che hanno fatto della vita una continua avventura?

Dopo "Tortuga" ma di fatto "Veracruz" ne è il prequel, Evangelisti ci riporta nel mondo dei pirati, nel loro microcosmo all'interno di un nuovo mondo che è stato la fucina del nostro mondo. Storicamente ineccepibile, descrizioni salgariane, ma senza lo stesso risvolto romantico, qui si racconta la storia. Buona lettura.

Commenti

  1. da sempre un genere che amo moltissimo mi procurerò il libro
    stanne certo ..
    per mille bombarde!!

    RispondiElimina
  2. Stà grafica non la si può vedere.

    Leggerò qualcosa....intanto mi sono procurato un Lansdale d'annata.........

    RispondiElimina
  3. Bella lì gobbino....sempre sul pezzo....eheheh...

    RispondiElimina
  4. Zio hai posta!

    La sottile Linea scura. (finito in 4gg.)

    RispondiElimina

Posta un commento

i vostri commenti sono molto apprezzati

Post popolari in questo blog

Da "Le Voci del Bosco" di Mauro Corona

Ulisse era un fico

Il Grande Blek – raccolta n. 100

Giancarlo Alessandrini disegnatore di Eroi

Il Grande Blek – raccolta n. 99