Il maestro di Nodi. di M.Carlotto
Udì lo scatto di un pulsante e il ronzio monotono dell'asciugacapelli. Poi sentì il getto d'aria calda e il tocco della spazzola sui capelli fradici di sudore. Lui voleva che continuasse ad avere un aspetto impeccabile. Aveva usato proprio questa parola. Tutto per lui doveva essere impeccabile.
Era sempre attento ad asciugarle la saliva che colava dagli angoli della bocca tenuta spalancata da una palla di gomma dura. Una palla per cani. Impeccabile era anche la sua crudeltà. Non lasciava segni sul corpo, ma in alcuni momenti il dolore era insopportabile. Lui però sapeva anche farla godere: aveva già avuto due orgasmi da quando era iniziata la seduta. Anche quella parola era sua. In tutta la sua vita aveva sempre desiderato un dominatore così esperto e solo questa idea le impediva di continuare a pensare alla morte. Lui l'avrebbe uccisa. Ne era certa. Ma non riusciva ancora a immaginare come. Lui non aveva fretta.
Dispensava dolore con movimenti lenti e studiati. Attraverso un sistema di carrucole le faceva cambiare posizione e ogni volta riusciva a stupirla con la fantasia dei suoi giochi. Lui le tolse la benda e le ordinò di guardare l'oggetto che teneva in mano. Obbedì e lui disse che l'aveva creato appositamente per lei.
Capì in quel momento che stava per morire. Il terrore si impadronì della sua mente, ma solo per un attimo.
Lui la penetrò dolcemente e la fece godere un'altra volta.
Mentre il suo corpo era squassato dal piacere qualcosa di enorme e implacabile iniziò lentamente a farsi strada tra i suoi intestini. Tentò di divincolarsi ma riuscì appena a inarcare la schiena. Provò il desiderio di morire subito ma lui non glielo permise.
Era bravo. Era il migliore che avesse mai incontrato.
Questa volta lascio parlare l'autore ... in quanto, senza averla letta prima, trovo la sua presentazione in sintonia con quello che ho provato nel leggere il suo Noir ... (gt)
La prima cosa che mi viene in mente per descrivere questo libro è che non è stato affatto facile scriverlo.
Il tema del sadomasochismo, centrale nella trama, è spinoso e sconosciuto e "frugare" in quell'ambiente è stato davvero complicato.
Un mondo a parte, perfettamente organizzato e clandestino, che vive e si riproduce ai margini della società. Un "peccato" inconfessabile che obbliga coloro che praticano il BDSM ad avere una doppia vita.
Da un lato la facciata socialmente compatibile, dall'altro ruoli, linguaggi e comportamenti validi e possibili solo in una cerchia ristretta. Questo non significa che si tratti di poche persone. Anzi.
In due anni di indagini ho monitorato circa 30.000 soggetti, suddivisi nelle varie categorie. Di sadomasochismo avevo già scritto ne La Verità dell'Alligatore ma si trattava di un episodio marginale e di "ambiente" di una certa provincia. Poi alcuni lettori mi hanno segnalato la possibilità che alcune "sparizioni" fossero legate a quell'ambiente.
Indagando mi sono reso conto che il mondo sadomaso si è dato regole ferree per evitare l'infiltrazione di individui pericolosi. Evidentemente qualche problema in passato ci deve essere stato. Non solo riguardo a episodi di violenza o di sangue ma anche legati al ricatto che è una delle cose più temute nell'ambiente. Nessuno può permettersi che venga rivelata una identità sessuale di questo tipo perché la sua vita verrebbe distrutta con il marchio infamante della perversione.
Nel romanzo non do giudizi. Il mio compito è quello di raccontare anche se sono profondamente convinto che quando il sesso è sano, sicuro e tra adulti consenzienti, è legittimo. Gli stessi teorici dell'ortodossia sadomaso sono molto precisi nell'indicare i limiti. Questo per spiegare che Il maestro di nodi non ha velleità di crociata moralizzatrice.
Già troppi in Italia si arrogano il diritto di insegnarci a vivere nel rispetto degli ideali dell'occidente cristiano. Il mio intento è quello di raccontare un mondo obbligato alla clandestinità più totale dove le persone non trovano solo risposta alle esigenze sessuali ma anche a quelle esistenziali. Una verità inquietante che dimostra come questo mondo non sia il migliore possibile.
La riflessione sul sadomasochismo mi ha portato a individuare alcune analogie con il mondo penitenziario e ho voluto raccontarle, prendendo spunto dalla memoria collettiva dei galeotti che ho conosciuto. E dalla mia, ovviamente.
Inoltre, ho riscritto una parte del romanzo per parlare di Genova. Non solo per dovere di contemporaneità, visto che la trama del romanzo si sviluppa in quel periodo, ma anche perché ritengo necessaria una riflessione sui comportamenti repressivi. Questa è una caratteristica del Noir Mediterraneo, raccontare le trasformazioni di una società criminale che produce crimine e anticrimine in una spirale senza fine e che, in nome del controllo sociale, tende a limitare le libertà dei cittadini.
Marco Buratti, Max la Memoria e Beniamino Rossini si confrontano con queste tematiche, con qualche anno in più sulle spalle ma con la sana ossessione per la verità di sempre. Spero che Il maestro di nodi stimoli il dibattito, anche sullo stato e le prospettive del romanzo poliziesco italiano.
Buona lettura,
Massimo
Interessante.
RispondiEliminaMa è un periodo dove il grande Primo Levi continua a mantenersi accentrante rispetto ai colleghi e ai temi trattati. Quasi non ne posso fare a meno.
beh sono letture totalmente differenti ...
RispondiEliminacomunque se hai voglia di fare un post su qualche suo libro ...
RispondiEliminaahahah
RispondiEliminaprimo levi co' sta roba porno??
gobbo dai preparati
100 colpi di spazzola
e non se ne parla più
e dopo ti sentirai meglio
ehehehe
ho cercato di essere soft ...
RispondiEliminaadesso che nevicherà di nuovo fine settimana butto giù un bel texone
RispondiEliminaquello di alessandrini
un cult e una colt
sarà senz'altro bello
RispondiEliminama in questi libri vedo solo "pruderie" commerciali
ma è una mia impressione
altrimenti non si spiega il successo di 100 colpi di spazzola .. sui denti
;-))
beh zio non puoi paragonare 100 colpi di spazzola con i romanzi di carlotto ... è come paragonare il duca con de niro ... su dai non fare il matusa minkia ... :D
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