La carta più alta. di M.Malvadi
"Sarebbe stato tutto perfetto.
In piedi, di fronte alla finestra aperta, Massimo rimirava il suo pratino rasato di fresco. A piedi nudi, tazzina in mano, il caffè ancora troppo caldo per tentare di berlo, il nostro stava approvando orgoglioso con lo sguardo il risultato del proprio lavoro.
Si, sarebbe stato tutto meraviglioso.
Tagliare l'erba richiedeva di svegliarsi un'oretta prima del solito, certo; ma i dieci minuti successivi alla fine dell'impresa erano una goduria..."
In piedi, di fronte alla finestra aperta, Massimo rimirava il suo pratino rasato di fresco. A piedi nudi, tazzina in mano, il caffè ancora troppo caldo per tentare di berlo, il nostro stava approvando orgoglioso con lo sguardo il risultato del proprio lavoro.
Si, sarebbe stato tutto meraviglioso.
Tagliare l'erba richiedeva di svegliarsi un'oretta prima del solito, certo; ma i dieci minuti successivi alla fine dell'impresa erano una goduria..."
In questo nuovo giallo di Malvadi, nonno Ampelio, il Rimediotti, il De Tacca e Aldo, si occuperanno di un caso di vendita di nuda proprietà, in cui con i loro pettegolezzi e maldicenze sui protagonisti, ipotizzeranno l’assassinio del vecchio proprietario. Come sempre Massimo cercherà di dissuaderli dal dar seguito ad una simile fantasia «Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo» ma alla fine rimarrà intrappolato dalle intuizioni "dei quattro giovani anziani" e come sempre alla fine ci si butterà a capo fitto nell'indagine, complice anche un inatteso ricovero ospedaliero.
Ed anche stavolta risolverà il caso con le sue intuizioni da scienziato prestato agli aperitivi.
Ancora una volta Malvadi, in tono spassoso ed ironico, riesce a farci appassionare a questo nuovo giallo che probabilmente sarà uno degli ultimi della serie, se non l’ultimo, perché, come ha detto l’autore “non si vuole cadere nella sindrome della Signora in Giallo”. Da segnalare un passo in cui fa un omaggio al toscanaccio Monicelli ed i suoi “Amici Miei”.
Buona lettura.
per fortuna c'è chi spala in questo blog .. e lo fa sempre a regola d'arte .. meglio di una turbina del trentino prestata alle marche con tanto di equipaggio di fresatori
RispondiElimina;-))