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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

Odore di chiuso. di M.Malvadi

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"Vi siete servito personalmente? Intendo, avete versato voi il Porto nel bicchiere?" Mica sono un pezzente come te, rispose lo sguardo del signor barone. Da quando in qua i nobili fanno le cose con le loro mani. 189 5, Maremma Toscana, Castello di Roccapendente, Tenuta del Barone Bonaiuti. Ospite d’eccezione farà visita al Barone e famiglia: il gastronomico letterato Pellegrino Artusi, divenuto famoso col suo manuale  di cucina “Scienza in cucina e l’Arte di mangiare bene”. Qui il famoso cuoco farà la conoscenza oltre che del padrone di casa, il barone Romualdo, anche i suoi figli Gaddo, Lapo e Cecilia. Gaddo si crede un poeta e spera di conoscere Carducci per dare una svolta alla sua carriera, mentre Lapo è più interessato ai casini ed alle sottane femminili; Cecilia la più intraprendente dei tre è però frenata dalla sua condizione di donna e dalla nonna, la baronessa Speranza, pertanto è relegata alle classiche occupazioni femminili del tempo. Ospiti della casa sono pur

Mi fido di te. di M.Carlotto & F.Abate

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IL LIBRO Un romanzo magnetico e appassionante che unisce al meccanismo implacabile del noir un godibile e dissacrante senso dell’umorismo.  Un’avventura criminale ribalda che diventa un atto di difesa orgoglioso di tutto ciò che è tipicamente umano contro le radici stesse dell’avvelenamento della vita. LA STORIA Gigi Vianello è l'elegante, affascinante occulto proprietario del ristorante per gourmet Chez Momò, a Cagliari. Ha due particolarità: una eterocromia oculare, ha cioè gli occhi di diverso colore (uno azzurro, l’altro verde) e un passato ingombrante che si è lasciato alla spalle salutando di gran fretta la sua terra d’origine, il Veneto.  Al riparo da piatti salutisti e raffinati, guadagna soldi riciclando e smistando partite di cibo sofisticato in ogni angolo del pianeta. Cibo che va nei discount, dove è costretto a fare la spesa chi non può andare tanto per il sottile, nei ristoranti alla buona o nelle mense dei poveri e della comunità. Tutto va bene nella sua vita infam

Altai. di Wu Ming

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Venezia, Anno Domini 1569. Un boato scuote la notte, il cielo è rosso e grava sulla laguna: è l’Arsenale che va a fuoco, si apre la caccia al colpevole. Un agente della Serenissima fugge verso oriente, smarrito, «l’anima rigirata come un paio di brache».Costantinopoli sarà l’approdo. Sulla vetta della potenza ottomana conoscerà Giuseppe Nasi, nemico e spauracchio d’Europa, potente giudeo che dal Bosforo lancia una sfida al mondo e a due millenni di oppressione.Intanto, ai confini dell’impero, un altro uomo si mette in viaggio, per l’ultimo appuntamento con la Storia. Porta al collo una moneta, ricordo del Regno dei Folli.Echi di rivolte, intrighi, scontri di civiltà. Nuove macchine scatenano forze inattese, incalzano il tempo e lo fanno sbandare.Nicosia, Famagosta, Lepanto: uomini e navi corrono verso lo scontro finale. Wu Ming, il collettivo di scrittori che al suo esordio si firmò «Luther Blissett», torna nel mondo del suo primo romanzo. Molti credono che il Signore disperse le lin

Fanny

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Se una donna liberata dei nostri giorni fosse vissuta nel XVIII secolo, non si sarebbe esitato a definirla ‘aIIegra’ e ‘facile’. Insomma: una puttana. Il corrispettivo maschile, nello stesso periodo, era invece considerato un uomo di mondo, un gaudente. In breve: un eroe. La Jong ha inserito questo tipo di donna nella realtà storica del Settecento inglese ed è riuscita a farne un’eroina, un personaggio in cui immedesimarsi. Da quando la piccola Fanny viene trovata sulla soglia della ricca dimora di Lord Bellars , è tutto un susseguirsi di colpi di scena, di avventure di terra, di mare e di letto, di ritrovamenti e scherzi del destino. Appena diciassettenne, a causa d’imprevedibili e scabrose circostanze, la ragazza scappa da Londra ‘a cercar fortuna’. Lungo il cammino si unisce a una congrega di streghe, incappa in una banda di briganti, cade nelle grinfie di una maitresse, fa ‘conoscenza’ con molte personalità dell’epoca, dà alla luce una figlia, si fa pirata, gira per il  mondo du

Stanlio & Ollio

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Le radici della comicità È grazie al caso, fortunatissimo caso, che nasce la coppia più famosa e geniale del cinema comico, Stanlio e Ollio , " due piselli in un baccello ". Incontratisi sulla scena nel 1917, iniziarono il sodalizio artistico dieci anni dopo. Mimi, buffoni, improvvisatori, inventori di gag e tic passati alla storia, hanno arricchito l’immaginario di intere  generazioni in tutto il mondo. Stan Laurel e  Oliver Hardy sono stati due grandi protagonisti di un’arte difficilissima: far ridere senza scadere nella volgarità. Sfruttavano in  primis la stridente diversità fisica — l’uno, il  pacioccone che suscita immediata simpatia, l’altro, smilzo e sparuto, simile a un folletto da cui ci si può aspettare qualsiasi stravaganza — per far scaturire scintille d’irresistibile comicità. Questa biografia completa dei due attori ne ripercorre la diversa provenienza e il differente background famigliare, le prime pionieristiche commedie fino alla loro consacrazione, passan