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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Il silenzio dell'aviatore. di P.Nothomb

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Non bisognava che il pilota, nel momento stesso in cui cercava con tutte le sue forze di salvare l’aereo, potesse credersi sospettato da quelli le cui sorti, e forse le vite, teneva tra le mani. Si dichiarava sicuro di sé. Bisognava fidarsi. Non c’era altra scelta, il rischio era stato preso in partenza, e se, per Dio, era un traditore (nessuna ipotesi era mai da escludere in maniera assoluta) e avesse voluto condurli da Franco, restava l’ultima risorsa di ucciderlo dopo l’atterraggio Il silenzio dell'aviatore è un appassionante romanzo autobiografico ambientato durante la Guerra Civile spagnola. Sin dall'inizio si viene catapultati in piena battaglia. L'intero equipaggio è nelle mani di un pilota belga sul quale pesa però il sospetto di tradimento. Tra lui, il capo squadriglia e l'equipaggio, prende forma un duello pieno di silenzi, dubbi e complicità che si risolverà con una rivelazione inattesa proprio al termine di una coraggiosa incursione aerea contro le tru

Il Mondo dei Navajo

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Un fantastico fotolibro che non può assolutamente mancare nella libreria degli appassionati di storia e cultura dei nativi d' America. Centinaia di fotografie e accurati cenni storici ci portano come d'incanto nel mondo dei Dine'é - il Popolo - come i Navajo chiamano sé stessi. I circa 200.000 componenti della tribù navajo costituiscono la Nazione Indiana numericamente più importante degli Stati Uniti ed il loro territorio di 67.000 km quadrati, un grandioso paesaggio con alte montagne e profondi canyon, è la più grande riserva indiana del Nord America. Negli ultimi cento anni l' evangelizzazione, l' industrializzazione e il pensiero economico dei bianchi hanno notevolmente cambiato la vita dei Navajo. Nel giro di poche generazioni essi hanno dovuto abbandonare il loro semplice modo di vita, regolato dai ritmi della natura, per adeguarsi ad un sistema di valori che dà maggiore importanza alla tecnica e trascura il Creato. Dopo un’ iniziale resistenza, i Navajo

Il pueblo perduto

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Quando nell'inverno del 1888 la mandria del fratelli Wetherill fu dispersa da una tormenta di neve, si aprì una insperata pagina per l'archeologia mondiale del tutto casualmente. Ovvero quando Richard , uno dei fratelli proprietari, addentratosi alla ricerca dei suoi manzi all'interno del canyon della Mesa Verde con grande stupore scoprì una enorme grotta naturale contenente una fantastica città morta di ben duecento stanze con torri, pozzi e cavità circolari. Abbandonata da tempo dai misteriosi Anasazi , che i Navajos chiamavano " antichi " in quanto già presenti quando il popolo Apache si trasferì dal freddo nord dell' Athapasca , essa conteneva numerosi oggetti d'uso quotidiano ma dei suoi abitanti nessuna traccia. Ecco perchè sempre i Navajos chiamavano il luogo " Terra degli Spiriti ". Fin qui la storia a grandi linee a far da preambolo a questo stupendo numero 7 del giugno 1994 disegnato da Giovanni Ticci su testi del solito Claud

Come se mangiassi pietre. di W.Tochman

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«Il primo passo, il secondo, il decimo, più e più lontano. Continuavo a chiamarlo. Si era girato. Ventesimo passo, trentesimo. A pochi metri dal capannone della fabbrica i cetnici lo fermarono e gli fecero gettare via la sua borsa. La catasta di valigie dev'essere stata alta come un palazzo di due piani. Kiram guardò ancora verso di noi. Poi entrò nel capannone». Quel giorno il caldo era insopportabile, la gente non aveva da bere. Tra i serbi c'erano i vicini di casa delle donne, i loro colleghi di lavoro, amici di scuola. Gli alunni riconoscevano i propri maestri e professori. Un racconto asciutto che ci racconta "del dopo"  , nella ex Jugoslavia, a guerra finita.  Cosa è successo "dopo"? Dopo che è scoppiata la pace ... Dopo che la gente è tornata a casa ... Dopo che le mogli hanno perso i mariti ... Dopo che la casa di una vita è in un nuovo stato ... Dopo che un tuo caro ti viene restituito in un sacco ... Dopo che torni dove tutto è iniziato ... Dopo