Non tutti i bastardi sono di Vienna di A.Molesini

“Il Terzo Fidanzato della nonna aveva i piedi troppo grandi per essere considerato intelligente. Scemo non era, perché sapeva oziare con grazia e costanza, ma...”
.
«Maggiore, la guerra è assassinio, sempre... voi ora volete solo dare un esempio: uccidere dei signori non è come uccidere dei contadini! Negando la grazia voi contribuite... sto dicendo voi, barone von Feilitzsch, perché qui ci siete voi... contribuite a distruggere la civiltà di cui voi ed io... e questo ragazzo... facciamo parte, e la civiltà è più importante del destino degli stessi Asburgo, o dei Savoia».
Questo primo romanzo di Andrea Molesini, ci racconta l’Italia durante la Grande Guerra, o meglio quella parte d’Italia che fu fronte dopo la ritirata di Caporetto, l’Italia del Piave. Ma non è un romanzo retorico, anzi tutt’altro, con crudezza viene raccontata la storia di un ragazzo diciassettenne che senza volerlo diviene di colpo uomo.
La vicenda ruota attorno alla famiglia Spada che, nella propria villa sita vicina al Piave, ospiterà, suo malgrado, un corpo di comando dell’esercito nemico. Nella villa vive Paolo (il protagonista e che funge da voce narrante del romanzo) rimasto orfano precocemente di entrambi i genitori; i nonni Gustavo e Nancy, due personaggi stravaganti: lui scrittore mancato e lei matematica per passione e collezionista di clisteri.
Nella stessa casa, convivono il personale di servizio: Teresa la cuoca tuttofare e sua figlia Loretta, Renato il custode da un passato sconosciuto. Dirige la vita a villa Spada zia Maria, zitellona che ama più i cavalli degli uomini e sa amministrare a differenza dei due eccentrici nonni, le proprietà della famiglia. Personaggi di contorno il prete del paese e la giovane e bella Giulia di cui Paolo s’invaghisce.
Col susseguirsi degli eventi bellici, anche la vita in casa Spada si muoverà di pari passo, svelando via via nel romanzo la vera natura dei personaggi.
In questo romanzo s’impara una parte della storia che difficilmente a scuola si racconta: quella della fame, della crudeltà gratuita, dello scontro generazionale e sociale che intaccava sia oppressi che oppressori.
Particolare che mi ha colpito del romanzo sono gli odori: Molesini con la sua narrazione oltre a farci vedere cosa fu la grande guerra ci fa sentire anche che odore aveva, odore di morte, di sgomento, di sporcizia, di piscio.
Ed anche in questo romanzo, come spesso nella vita, vince la centralità della donna, che con la sua debolezza apparente, riesce sempre a rimaner un'ancora di salvataggio, una figura a cui aggrapparsi, nel naufragio causato dall’uomo.
La vicenda ruota attorno alla famiglia Spada che, nella propria villa sita vicina al Piave, ospiterà, suo malgrado, un corpo di comando dell’esercito nemico. Nella villa vive Paolo (il protagonista e che funge da voce narrante del romanzo) rimasto orfano precocemente di entrambi i genitori; i nonni Gustavo e Nancy, due personaggi stravaganti: lui scrittore mancato e lei matematica per passione e collezionista di clisteri.
Nella stessa casa, convivono il personale di servizio: Teresa la cuoca tuttofare e sua figlia Loretta, Renato il custode da un passato sconosciuto. Dirige la vita a villa Spada zia Maria, zitellona che ama più i cavalli degli uomini e sa amministrare a differenza dei due eccentrici nonni, le proprietà della famiglia. Personaggi di contorno il prete del paese e la giovane e bella Giulia di cui Paolo s’invaghisce.
Col susseguirsi degli eventi bellici, anche la vita in casa Spada si muoverà di pari passo, svelando via via nel romanzo la vera natura dei personaggi.
In questo romanzo s’impara una parte della storia che difficilmente a scuola si racconta: quella della fame, della crudeltà gratuita, dello scontro generazionale e sociale che intaccava sia oppressi che oppressori.
Particolare che mi ha colpito del romanzo sono gli odori: Molesini con la sua narrazione oltre a farci vedere cosa fu la grande guerra ci fa sentire anche che odore aveva, odore di morte, di sgomento, di sporcizia, di piscio.
Ed anche in questo romanzo, come spesso nella vita, vince la centralità della donna, che con la sua debolezza apparente, riesce sempre a rimaner un'ancora di salvataggio, una figura a cui aggrapparsi, nel naufragio causato dall’uomo.
eppure il detto
RispondiElimina"scarpe grosse e cervello fino"
lascia intendere qualcosa di
completamente diverso riguardo al 3° fidanzato della nonna ...
ma forse il detto intendeva qualcos'altro di grosso
;-))
in alcuni momenti è pure ironico ... specialmente il nonno nel riguardo del terzo fidanzato e dei preti ... ;-)
RispondiEliminabene
RispondiEliminaè stato corretto il refuso
;O))
qui Gutenberg a voi studio
Elkan..ederlo è troppo forte
RispondiEliminaun triplo hurrà
;-))
'stardi....:-)))
RispondiEliminagrande recensione me lo accatterò.
più che accattarlo esci o scendi
RispondiEliminale tue molteplici e innumerevoli
oniriche visioni
il web ti aspetta!!
adesso ci penso.... da quando ho figli avrò letto 3 libri...
RispondiEliminaposso riesumare qualcosa di mio....
pensa sto libro sono entrato in libreria a Verona ed era nel tavolo dove di solito si presentano le novità ... e l'ho preso su ... la mia amica mi fa "ma Maurizio lo conosci quest'autore?" "no, ma mi piace il titolo" ... ecco come scelgo i libri ... ;-)
RispondiEliminava detto che Sellerio è una della case editrici che più sta investendo nei giovani autori ... diciamo l'Arsenal degli editori italiani ... ;-)
RispondiEliminariesuma .. riesuma ..
RispondiEliminafumetta ... fumetta ..
sellerio fa quasi solo roba buona...
RispondiEliminapoi c'è einaudi...
che poi è mondadori...
poi fanucci....
quelli di lansdale per intenderci...
roba interessante anche minimunfax ... sopratutto straniera contemporanea ... ma lansdale non è pubblicato da Mondadori?
RispondiEliminal'ultimo di hap e leonard 'sotto un cielo cremisi' è uscito per fanucci... ora che guardo sono un po' di einaudi e un po' di fanucci.
RispondiEliminaops einaudi ...
RispondiEliminadi feltrinelli mi piaceva benni, ora è tanto che non leggo qualcosa di suo
RispondiEliminacarlotto con e/o o einaudi ... sto leggendo perdas de fogu ... pelle d'oca ... perchè vero quello che scrive ... come ama la sardegna comunque ...
RispondiEliminaa novembre esce il nuovo e ultimo eymerich...
RispondiEliminaRex Tremendae Maiestatis
RispondiEliminatitolo da brividi ...
RispondiEliminachiederò al Venerabile Jorge
se possiamo leggerlo
letto cherudeck ... evangelisti mi stupisce ogni volta di più ...
RispondiEliminacomunque Tortuga + Veracruz vanno letti assolutamente ... se fossi professore di storia li userei come ausilio all'insegnamento ...
RispondiEliminain che senso ti stupisce evangelisti
RispondiEliminatieni presente che lui è uno storico e storiografo
RispondiEliminaper come riesce a creare i romanzi con attinenze storiche precise ... in tortuga e veracruz fa divenire un libro di storia un romanzo e viceversa ... per non parlare in cherudek che fa collimare assieme più epoche storiche ... una padronanza degli argomenti unica ...
RispondiEliminaragà siete riusciti a farmelo amare pur senza conoscerlo
RispondiEliminadovrò decidermi a leggerlo sto evangelisti .. nomen omen
ma quanti so' quattro???
caro zio minkia ... pensa il legame mistico col carca ... senza saperlo eravamo entrambi adepti dell'evangelico bolognese ... ;-) ... poi arrivasti tu ... il magister del conero ... e divenimmo la trinità ... o meglio le tre faccie di ecate ... ;-)
RispondiEliminaun ecatombe!!
RispondiElimina;-))
ottimo Gobbo...;-) le tre facce di ecate siamo pronti per una pira solenne sul mastio del castello...
RispondiEliminabel libro peccato che non so' leggere
RispondiEliminavado alla Mondadori a prendermi l'evangelisti mancante ... ma a differenza del carca lo leggerò ;-)
RispondiEliminat'è arrivata anche a te la lieta novella mms
RispondiEliminaehehee