Strategia dell' Impero Romano
La tesi che Edward N. Luttwak, consulente militare del Pentagono, espone in questo libro può essere riassunta nella constatazione che nel momento in cui la sicurezza di un grande organismo politico è in pericolo (l’allusione all’« impero » americano è chiara) diventa opportuno e di grande insegnamento tornare indietro a esaminare le strutture del più riuscito esperimento di governo sovra nazionale della storia, cioè l’impero romano. E questo allo scopo di ricercarne, come un nuovo Gibbon, le cause non solo dell’ascesa ma soprattutto del declino e della caduta. Come è noto Gibbon attribuiva queste cause al Cristianesimo e a esso imputava la distruzione e il disfacimento di quello che anche Luttwak considera l’unico esempio di impero multirazziale e multinazionale che sia durato a lungo. Secondo Luttwak la chiave per intendere questa durata sta nell’uso dell’apparato militare come forza di dissuasione. Per la prima volta un moderno tecnico prende in esame il periodo dal I al III secolo d.C., all’incirca da Augusto a Diocleziano, suddividendolo in tre parti cui corrispondono le diverse strategie adottate. Una trentina di cartine e diagrammi aiutano a visualizzare le complesse analisi strategiche e contribuiscono a fare di questo libro un’opera unica in un campo finora riservato agli specialisti di storia
romana.
Edward N. Luttwak (Arad, Transilvania, 1942) è uno dei più qualificati e brillanti studiosi nordamericani di storia militare e di problemi strategici ed è titolare della cattedra di strategia presso il Center of Strategic and International Studies di Washington. Fra le sue opere ricordiamo; « Strategia del colpo di Stato - Manuale pratico » 1983, « La grande strategia dell’ Unione Sovietica » 1984, « Il Pentagono e l' arte della guerra » 1986, « Strategia della vittoria » 1988 e « Strategia » 1989; tutti editi da Rizzoli.
Devo dire che questo libro mi è piaciuto moltissimo essendo appassionato da sempre alla storia e in particolare a quella romana. Credo tuttavia che troverà il consenso anche di quel lettore "tecnico" ovvero amante di tecnologia e costruzione che vi troverà tutta una serie minuziosa di ingegnose invenzioni che hanno caratterizzato la società romana. Dagli Stati "clienti" agli "eserciti mobili", dal dispiegamento strategico delle truppe alle frontiere "scientifiche" e alla difesa "di sbarramento", qui è tutto spiegato con maniacale cura. E poi chi di voi non apprezza Luttwak nelle sue disquisizioni politico-economiche nelle varie trasmissioni televisive?? Lo chiamano apposta per la sua competenza e leggerlo vi assicuro è un piacere enorme.
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RispondiEliminaCaro zio ... l'autore è una persona sicuramente preparata ... ma la sua visione del mondo e dell'Italia non mi piacciono ... soprattutto le sue prese di posizione durante le proteste dei cittadini di Vicenza, contro l'ampliamento della base militare ... ha dato sfoggio del peggio dell'imperialismo americano ... e te lo dice uno che ammira la cultura americana e di stampo anglo sassone in genere ...
RispondiEliminaqui si parla del libro e ti posso assicurare che un appassionato di storia o organizzazione della società romana troverà parecchi stimoli
RispondiEliminae apprezzerà il lavoro fatto che riguarda i 3-4 secoli di massima espansione romana e la sua ossessione per i confini e la sicurezza interna
sul libro nulla da dire ... dello stesso autore ci dovrebbe essere anche quello che riguarda la longevità dell'impero bizantino ... se non sbaglio HC nella serie che ha dedicato all'ascesa e caduta di roma tra i vari personaggi intervistati mi pare che ci fosse pure il transilvano ... ;-)
RispondiEliminaluttwak è un cogli-one, questo è un dato di fatto.
RispondiEliminaPoi che sappia scrivere un libro può anche essere ma con un buon revisore ci riescono tutti.
mancava la pennellata nell'ottica
RispondiEliminacretinismo nazional-popolare
allora siccome i romani facevano la guerra non studiamo più la storia
e poi checcefrega di come andavano
le cose in quel periodo, di come funzionava la società di come funzionavano i trasporti le comunicazioni senza telefonino
che uno che stava in palestina doveva
aspettare 148 giorni per sapere cosa doveva fare che un impero di migliaia di kilometri quadrati si manteneva così facilmente che
c'era internet e il telefax
ecco che prima di parlare magari uno legge e vede come si viveva
in quei tempi e come si affrontavano le varie emergenze
così lontani dalla casa madre
una cosa io l'ho capita ..
allora contavano i fatti oggi le chiacchiere
mi rendo conto che è talmente affascinante la storia per uno che è nato e cresciuto in mezzo alle difficoltà come lo è aliena dai tanti bamboccioni nati nel benessere che
RispondiEliminasi son fatti una storia personale
di bambagia e solo virtuale
il bello di questo libro è nel fatto che Luttwak porta il lettore a ragionare sulle difficoltà intrinseche dei tempi a dover gestire un così ampio territorio
e di come ci riusciva a dispetto delle difficoltà e dei popoli uno più belligerante dell'altro
di come l'espansione a oriente
verso popoli più civilizzati fosse
più facile che verso occidente
nei confronti dei cosiddetti barbari a dimostrare che un popolo civilizzato era affascinato dalla
civiltà e società romana al contrario dello zuccone che non
capiva l'importanza del progresso e
lo combatteva a testa bassa
pur venendone spesso sconfitto
questo ed altro per chi ha voglia
di leggere e non attaccarsi alle
solite etichette confezionate
e che non dicono nulla
zio hai scelto un autore scomodo ... la prossima volta prendi giap ... vedrai che nessuno ti dice niente ... ;-)
RispondiEliminama se permetti la tua ultima frase alla fine della presentazione del libro ha lasciato spazio a delle considerazioni sull'autore ... come ho fatto io all'inizio ... poi sai che ritengo la storia maestra di vita ... e per tanto è un testo da leggere ...
adesso dovevo aspettare luttwak per sapere come si viveva nell'antica roma.
RispondiEliminaE poi saremmo noi i cretini!
adesso dovevo aspettare luttwak per sapere come si viveva nell'antica roma.
RispondiElimina---------------
se aspetti la gelmini o bruno conti stai fresco ... ;-)
E poi saremmo noi i cretini!
RispondiElimina................
PERCHè in quanti siete??
;-))
quel viva la pace era chiaramente provocatorio ecco associato il cretinismo di certi nostri comuni che prevedono un assessorato alla pace
RispondiEliminanon so da voi ma da noi c'è l'assessore alla pace e di sicuro
non ama la storia romana
vi ringrazio cmq dei vs interventi e vi preannuncio prossime pubblicazioni a tema .. ahò a memmepiace!!
;-))
non so da voi ma da noi c'è l'assessore alla pace
RispondiElimina-----------
praticamente mantenuto con "buona pace" dei cittadini ... ;-)