Giallo Uovo. di C.Flamigni
"Dove si incontra il
protagonista, Primo, e si fa conoscenza con gli abitanti della Casa. Il
triangolo Pallade-Pirinciolla-Antavleva. Le delusioni di Primo. Antavleva getta
l’esca.
Primo Casadei, detto Terzo, faceva il suo turno di guardia sulla collinetta vicino alla strada, seduto sull'erba sotto la quercia più grande. Sopportava con grande dignità il caldo afoso dell’estate romagnola, una stagione che, anche se imbruttiva la campagna, ingiallendola ed eccitandola con vibrazioni dell’aria che salivano dal terreno troppo caldo e imbrogliavano la vista, in fondo in fondo non gli dispiaceva.Primo non portava armi: aveva con sé solo il telefono cellulare, col quale avrebbe potuto chiamare se avesse visto una macchina sospetta cominciare a inerpicarsi sulla carraia sassosa. Un fatto del genere, però, non era mai successo in passato e, almeno fino a quando la fama della Casa e dei suoi abitanti non fosse cambiata, non sarebbe successo in avvenire."
Primo Casadei, detto Terzo, faceva il suo turno di guardia sulla collinetta vicino alla strada, seduto sull'erba sotto la quercia più grande. Sopportava con grande dignità il caldo afoso dell’estate romagnola, una stagione che, anche se imbruttiva la campagna, ingiallendola ed eccitandola con vibrazioni dell’aria che salivano dal terreno troppo caldo e imbrogliavano la vista, in fondo in fondo non gli dispiaceva.Primo non portava armi: aveva con sé solo il telefono cellulare, col quale avrebbe potuto chiamare se avesse visto una macchina sospetta cominciare a inerpicarsi sulla carraia sassosa. Un fatto del genere, però, non era mai successo in passato e, almeno fino a quando la fama della Casa e dei suoi abitanti non fosse cambiata, non sarebbe successo in avvenire."
Questo libro l'ho scovato nella libreria dell'aereoporto, nascosto tra le "varie sfumature
grigie, nere e rosse" che in questo periodo invadono le librerie italiane e i
comodini femminili.
Mi ha
incuriosito il titolo e leggendone alcune pagine, l’aereo era in ritardo, ho
notato che aveva delle parti scritte in romagnolo e così, incuriosito, l’ho comperato.
La vicenda si svolge in
Romagna, ovviamente, e il protagonista è Primo Casadei , e ti senti già
nell’orecchie suonare la mazurca di periferia … ma torniamo al libro.
Allora P.Casadei era l’uomo
di fiducia, di Priamo Esposito, detto il Padrone, uomo di malaffare;
quest’ultimo vive, sotto lo stesso tetto, assieme alla figlia Minerva, suo marito Giacomo e la
bellissima Amalia, la governante.
Giacomo oltre che genero del
padrone ne è anche luogotenente ed ha una relazione adultera con Amalia,
quest’ultima vorrebbe un figlio dal suo amante ma Giacomo non ne vuol sapere.
Ma la
scaltra Amalia, vuole a tutti i costi un figlio, e decide di chiedere aiuto a Primo
Casadei, che ultimamente non è più nelle grazie del Padrone, odia Giacomo, che
lo chiama Terzo, e soprattutto ha bisogno di soldi. Allora Primo detto Terzo
assieme al vecchio Proverbio, amico fidato, decidono di mettere in pratica il
piano di Amalia: trovare un ginecologo ed una ragazza che affitti il proprio
utero per portare in grembo il figlio concepito da Amalia e Giacomo. Tutto
sembra andare per il meglio se non fosse che si mette in mezzo Fammicapire,
tirapiedi di Giacomo e il tutto sembra andare a rotoli.
Giallo piacevole e
scoppiettante, con spunti comici e talvolta grotteschi. Intrigante l’uso del
dialetto romagnolo e il personaggio di Proverbio, che parla solo per modi di
dire. Un limite, per la facilità di lettura, aver messo le traduzioni romagnolo-italiano
in fondo al libro e non a fondo pagina.
Buona
lettura.
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