La valle del terrore

In attesa dell'uscita del consueto numero speciale di giugno, noto come "Texone", mi è particolarmente gradito parlarvi di questo, unico e raro disegnato dal grande Magnus
La valle del terrore.
A quindici anni dalla morte di Roberto Raviola - Magnus - e dall'uscita di questo speciale n.9 mi sono rituffato in questa avventura dal tratto inconfondibile e caratterizzato dalla cura maniacale per i dettagli che sono costati 7 anni di fatica in luogo dei previsti 5; la sua ultima fatica e credo il suo lascito più prezioso per noi amanti e quasi coetanei del ranger più famoso d'Italia. La storia prende spunto da fatti veri accaduti nei primi dell'800 in California, dove John Sutter, emigrato dalla Svizzera era riuscito a crearsi una fortuna ottenendo dal governatore il permesso di colonizzare una vasta area partendo dal villaggio di Yerba Buena che sarebbe poi diventata San Francisco. Col tempo divenne quello che tutti chiamavano "l' Imperatore della California" e con i suoi fidati Canachi, conosciuti e imbarcati durante un precedente viaggio alle Hawaii, e molti operai cinesi, aveva realizzato numerose opere e dissodando e coltivando terra aveva costruito fattorie ricche di bestiame e raccolti. Tutto procedeva liscio fin quando uno dei suoi operai trovò una grossa pepita d'oro e la notizia fece letteralmente il giro del mondo e in pochissimi anni la baia di San Francisco era diventata un cimitero di navi abbandonate da equipaggi e orde di disperati alla ricerca del prezioso metallo. La moltitudine di persone aveva portato devastazioni in ogni angolo della proprietà, comprese razzie di bestiame per nutrirsi e vandalismi conseguenti. Dei quattro figli che aveva, uno era stato ucciso da razziatori mentre tentava di difendere la fattoria, uno si era ucciso per la depressione conseguente e il terzo, Victor era dato per disperso in un naufragio. Ormai vecchio e stanco veniva accudito dalla figlia Mina, l'unica rimasta, ma ancor più dalla cinese May Ling che aveva raccolto da piccola e che lo venerava come un padre impedendo anche alla figlia di avvicinarsi a lui. Sappiamo tutto questo dal racconto che Tom Devlin, capo della polizia di San Francisco fa ai nostri eroi convocati nel suo studio e li mette al corrente che sta agendo nella zona una fantomatica setta, I Vendicatori, che stanno uccidendo ad uno ad uno tutti i proprietari terrieri dopo averli avvertiti con un macabro segnale rappresentato da un pugnale "Kriss" conficcato sulla porta dei malcapitati. Così li informa che il dottor Ulrich, marito di Mina Sutter e genero del vecchio, li vuole vedere per indagare sulla misteriosa setta con informazioni riservate. Il dottore confida loro che la moglie teme sia il padre il misterioso capo dei vendicatori e che agisca con la complicità della sua inflessibile e fedele custode May Ling, per rivalsa dei torti subiti negli anni passati quando perse le terre dietro a interminabili cause legali in seguito all'invasione dei cercatori d'oro. I nostri si mettono subito al lavoro e con i metodi che conosciamo riescono ad individuare il covo della setta con la sorpresa che il loro capo non è altri che il figlio ritenuto naufragato e che sotto mentite spoglie vuole vendicare il vecchio padre. La setta viene debellata e Mina ottiene di seppellire il fratello nella sua proprietà con il nome col quale era conosciuto in zona. Nessuno dovrà mai sapere e annuendo i nostri eroi a cavallo si commiatano con il grido ADIOS suggellando un numero di straordinaria bellezza grafica con chiaro-scuri da urlo, per non parlare delle tavole intrise di pioggia battente dell'assedio finale. Come dei particolari minuziosi delle armi, delle cartucce e relative scatole, o dei più disparati oggetti d'arredo. Un cult da conservare gelosamente in memoria di uno dei più grandi disegnatori italiani di fumetti.
TEXONE nr. 9 Giugno 1996

Commenti

  1. un tex veramente fuori dalla norma, ove un icona del fumetto italiano ha accettato di adattare il suo particolarissimo stile al personaggio fumettistico più amato dagli italiani in assoluto, accondiscendendo in parte alle esigenze di normalità e di medietà che la bonelli impone.

    i testi di nizzi son quello che sono, ma le tavole del baffo meritano tutte.

    RispondiElimina
  2. dal link si apprende che i cavalli erano la bestia nera di Magnus e che li ha disegnati Giovanni Romanini
    .. però!!
    in questo senso il grandissimo Galep era considerato unico al mondo a disegnare un cavallo partendo dallo zoccolo (testimonianza che ebbi da un suo allievo negli anni 70 quand'ero militare a Roma)
    per tornare a questo prezioso numero l'unico appunto che mi sento di muovere riguarda la pettinatura
    data a Tex, con la riga a sinistra e i capelli a destra .. per carità
    è un dettaglio ma nella mente ho
    il volto classico del ranger con i capelli pettinati all'indietro
    un pò come qui ha disegnato il vecchio Carson.
    Ma è un particolare di poco conto
    da Kriminal moro avrebeb disegnato un Alan Ford moro .. quindi ..
    va bene lo stesso

    RispondiElimina
  3. ricevere i complimenti al telefonino da U'carca in carne e ossa e frattaglie non ha prezzo
    e lo ringrazio pubblicamente per
    la squisita sensibilità che ne fa un amico prima e un caffè pagato poi
    :)

    RispondiElimina

Posta un commento

i vostri commenti sono molto apprezzati

Post popolari in questo blog

Telesorelle

Da "Le Voci del Bosco" di Mauro Corona

Il Grande Blek – raccolta n. 100

Stammi felice

Color Tex N.12