Tempesta su Galveston

Texone n.30 giugno 2015
Manco a farlo a posta, vista la lunga gestazione di questa particolare serie a cadenza annuale, il numero 30 del sempre attesissimo Texone affronta temi di scottante attualità, visti i fatti accaduti nei giorni scorsi a Charleston. La storia nella prefazione è proprio quella dell'inserimento degli ex schiavi neri, liberati dopo la Guerra Civile americana, in quegli stati che li videro lavorare senza diritti e in condizioni disumane, sfruttati da avidi latifondisti. Uno di questi, il colonnello Woodlord, se ne avvale ancora nella sua piantagione ormai in rovina nei pressi di Galveston nel Texas meridionale. In combutta col giudice Trent, che come può ne condanna diversi per futili motivi ai lavori forzati nella sua fattoria, tira avanti con prospettive di scarsa durata, se non fosse per un testamento che il giudice ha appena letto e che vede Miss Eleanor Hood, ignara erede di una fortuna in pepite d'oro lasciatele dal padre. Costui ha sepolto la cassa in luogo sicuro ed ha disegnato una mappa sul dorso di carte da gioco che, composte nell'ordine giusto, conducono al tesoro. Le ha inviate prima di morire a sua figlia, che le custodisce gelosamente come ricordo del padre gran giocatore di poker. Per questo, lei che gestisce il Lucky Smile a Galveston, non ha mai capito il perché di tanto interesse per quelle carte da parte del colonnello, che  è arrivato a offrirle parecchio denaro. Ma è un ricordo di suo padre e lei non ha certo bisogno di soldi, facendo, con questo atteggiamento, sempre più infuriare il colonnello che ha deciso di passare alle maniere forti e alle intimidazioni, servendosi dei fratelli Garras, taglia gole di professione e della peggior specie. Ma non hanno fatto i conti con i nostri pards che giunti a Galveston sulle tracce di un gruppo di assassini, sbrigata la faccenda, vengono coinvolti in questa storia proprio dopo aver cenato nel saloon della donna e si sa che non è igienico turbare loro la digestione. Specie dopo aver mangiato una gustosa bistecca accompagnata da un esercito di patatine croccanti e diversi boccali di birra ghiacciata. A nulla valgono gli inviti dello sceriffo, conoscendoli, di non mettere a soqquadro la cittadina,  e anche un concomitante uragano, alla fine porterà meno scompiglio di quello causato  dai nostri intramontabili e sempre amati Tex Willer e Kit Carson
Massimo Rotundo si cimenta in questa impresa, che da sempre è onere ma anche onore, per i migliori disegnatori in circolazione e vi riesce alla grande con tratti superbi, ricchi di dettagli e sfumature in un contesto particolare come quello di un violento evento atmosferico, che per gran parte del fumetto fa da contorno alla storia, i cui testi sono curati con la consueta abilità da Pasquale Ruju. Piccola annotazione, forse solo una mia impressione, ma nel tratteggio del corpulento colonnello Woodlord, credo che Massimo abbia preso l'ispirazione da Orson Welles. Lo ricorda tanto. Inutile aggiungere che alla lunga attesa segue la classica lettura d'un fiato.


Texone n.30
Giugno 2015

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