Il numero della Bestia

Siamo sul pianeta Terra. Ma quale Terra? Siamo nel nostro universo. Ma quale universo? Jacob J. Borroughs, scienziato appassionato di science fiction classica è arrivato alla conclusione che esiste un numero imprecisato di universi (il multiverso) che dentro questi universi esiste un imprecisato numero di pianeti. Per questo motivo ha inventato la macchina del tempo, piccolo portentoso meccanismo che trasporterà lui, l’affascinante moglie, la bellissima figlia e l’aitante genero attraverso infiniti mondi. Ma anche i Black Hats, gli alieni, lo sanno e lo inseguono. E' una fuga piena di azzardi e di avventure. Diventa un gioco scoprire pianeti simili a quelli del nostro universo, studiare fenomeni naturali che si verificano qui ora e là in un imprecisato futuro o in un imprecisato passato, oppure partire da un pianeta alle ore 10.30, trascorrere sei mesi su un altro pianeta e ritornare al luogo di partenza alle ore 10.38. Impossibile? No. E' appassionante riscoprire l’universo del mondo di Oz, quello di Lilliput, quello di Pellucidar, veri, reali, e poi conoscere di persona Lazarus Long, l’immortale protagonista di un fantascientifico romanzo. Ma i Black Hats sono in agguato in ogni momento.
Come finirà lo sconvolgente itinerario di fuga? E il prologo del risvolto di copertina è già di per sé intrigante da invogliare subito il lettore ad addentrarsi nella storia che a mio avviso, è parecchio complessa. Uno si aspetta un racconto di fantascienza ma viene sovente portato verso altri lidi con una scrittura sempre in prima persona e per i vari personaggi che si susseguono. Molte sono le citazioni ironiche e fantasiose dissertazioni filosofiche che rendono il giudizio finale arduo. Di sicuro bisogna conoscere meglio l'autore per una valutazione complessiva e io che attratto dalla copertina, nel periodo della saga di "Star Wars" mi aspettavo di vivere avventure spaziali sono rimasto un pochino deluso, anche se si intuisce subito il valore e la grandezza dell'autore. Il titolo poi non tragga in inganno: non è il 666 del diavolo ma il 6 elevato a 6 e ancora a 6 come il numero degli universi ipotizzati. Ci vorrebbe il Carca per un libro avvincente ma tosto come questo …
SONZOGNO – 14 mila lirette il costo all'epoca

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“... è meglio sposarsi che ardere.” Saulo di Tarso
“Lui è uno scienziato pazzo e io la sua Splendida Figlia." Disse proprio così: il più vecchio cliché dei pulp di fantascienza. Ma non era tanto vecchia da potersi ricordare dei pulp. L’ unica cosa da fare con una battuta stupida è non badarci. Così continuai il giro di valzer buttando un’altra occhiata dentro il suo abito da sera. Niente male come vista e soprattutto niente gommapiuma ...

Robert Anson Heinlein è nato a Butler, nel Missouri, nel 1907 e morto a Carmel-by-the-sea nel 1988. Ha studiato matematica e fisica alla scuola superiore dell’Università di California e, dopo cinque anni di servizio nella Marina americana, ha cominciato, nel 1939, a scrivere fantascienza. Nel 1947 è uscito il suo primo romanzo, Rocket Ship Galileo (Razzo G.2). Considerato il maestro della science fiction, ha vinto quattro volte l’ambitissimo Hugo Award, ha commentato l’atterraggio sulla Luna dell’Apollo 11 e ha ricevuto il Gran Master Nebula come riconoscimento alla sua attività di scrittore di fantascienza, durata un’intera vita. Due romanzi di Heinlein (Cadetti dello spazio e Non temerò alcun male) sono già stati pubblicati da Bompiani.

Commenti

  1. Heinlein è uno dei grandi maestri della fantascienza, di suo però ho letto Fanteria dello spazio e poco altro.

    Bravo Tex, ottimo acquisto in tempi non sospetti....:-)

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