Dizionario delle cose perdute. di F.Guccini

“Una volta, si poteva andare dal tabacchino, comprare una sigaretta – una sola – e fumarsela dove meglio pareva: non c’erano divieti, e i non fumatori erano una gran brutta razza”

Viaggio nella memoria e nel "stavamo meglio quando stavamo peggio" del grande Francesco Guccini.
Un libro che si legge tutto d'un fiato, al fresco dell'ombrellone in questo caldo luglio, e che ci porta a conoscere una parte di storia contemporanea fatta di piccole cose, che oramai sono andate perdute.
E allora il buon Francesco ci ricorda che una volta si facevano le foto ai bambini con la "banana" ed a culo scoperto, le punture si facevano con le siringhe di vetro, al cinema si fumava e il frigorifero era una rarità.
E che dire dell'immagine di copertina con le "Nazionali Esportazione"? Sparite come chi le fumava ...


Commenti

  1. quando arrivarono le nazionali esportazioni col filtro poi fu una vera e propria conquista sociale e pian piano da sfuse si avevano i soldi per comprarne un pacchetto
    ricordo mio zio tabaccaio che anche la domenica a pranzo si alzava dal tavolo che un cliente chiamava per due sigarette (dopo pranzo domenicale) che venivano messe in una bustina di carta velina ...
    io mi ricordo .. amarcòrd ;-))

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  2. le nazionali (una N blu su pacchetto bianco) senza filtro erano le più popolari ma c'era anche chi era costretto a fumarsi le ALFA le più economiche di tutte che non erano fatte con tabacco ma con l'erba alfa-alfa dalla quale prendevano il nome
    c'erano anche le GIUBAK economiche e al tempo esotiche con la sfinge sul pacchetto
    c'erano anche vecchi che fumavano di tutto nelle loro pipe di coccio (anche foglie di geranio appassite) e noi ragazzini venivamo reclutati per raccogliere cicche e portargliele che poi ne estraevano sfarinandole il poco tabacco per metà combusto e se lo .. pippavano mentre noi li guardavamo con quei capelli bianchissimi e visi rugati dalla salsedine di una vita spesa in mare e sotto il sole e dalle loro bocche dense spirali bianche li avviluppavano con noi seduti a terra estasiati a guardarli

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  3. zio ricordo che nell'anno passato come OdC alla casa di riposo, ero addetto dalle suore a distribuire le sigarette ai vecchietti ... li ricordo come ieri (era il 1994) ... ai gemelli le lido blu, al Ferrari le alfa, ad Aldo le Stop senza filtro, a Giacomo il tabacco da pipa, a Remigio le Marlboro, a Renato le nazionali, a Franco i sigari Garibaldi ... in questo modo ero entrato in contatto con loro, e da loro ho avuto la confidenza di farmi raccontare le loro storie ... ho qualche foto loro custodita gelosamente (in b/n a 1200 Asa) ... quello che mi hanno dato loro a livello umano in quell'anno, in pochi sono riusciti ... anche se non ho fatto il militare, dopo quell'anno mi sono sentito uomo, grazie a loro ... ogni tanto vorrei buttar giù qualche riga e raccontare la loro storia ... che in parte è anche la mia ...

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  4. ...e c'erano le STOP che fumava mio nonno e con esse volò via la mia adolescenza, e poi c'erano quegli imprenditori tutto di un pezzo che a ricordarli oggi cadono le lacrime copiose che oggi ad aprire un rubinetto contro al muro vieni circonciso dall'ASL di turno (se và bene) e arrestato in flagranza di reato se và male.
    Poi, e io le ricordo bene. c'erano le '125 Primavera' by Piaggio (senza casco) e poi c'era il 'CIAO' (da tamarro con la sella lunga) che si faceva la gara tenendo la testa bassa fendendo l'aria.....

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    1. su questo libro Nice, al massimo avevano o un Capriolo o un Galletto ... :D

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